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Dubbi e misteri della firma di Zaniolo che non c’è

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Zaniolo, in attesa della firma sul rinnovo

Il rinnovo di Nicolò Zaniolo sta diventando sempre di più misterioso. Al momento sembra di assistere ad un gioco delle parti.

(Corriere della Sera – Mimmo Ferretti)Se non è una telenovela, è uno stucchevole gioco delle parti. O viceversa, ovvio. Non ci sono alternative. Non ci possono essere alternative, analizzando i fatti.

Argomento? Il rinnovo contrattuale di Zaniolo. La Roma e l’entourage dell’attaccante ne hanno raccontate di tutti i colori ma non hanno ancora raggiunto un accordo. Dall’autunno-inverno dell’anno scorso, sempre lo stesso coro: va tutto bene, non ci sono problemi. E la firma? Ne riparleremo. Se ne doveva (ri)parlare, ad esempio, durante la sosta mondiale, ma qualche giorno fa l’agente del numero 22 ha informato il mondo che lui e la Roma si rivedranno tra qualche mese.

Una simpatica bugia? Chissà, forse. Se fosse tutto vero, però, l’appuntamento di primavera 2022 sarebbe stato spostato alla primavera 2023. Tutto normale, perciò? Può darsi, perché quando c’è di mezzo una trattativa milionaria non vanno mai esclusi scossoni o colpi di scena.

Ma si fa strada il sospetto che, in realtà, non tutto vada bene. Perché il tempo passa e l’attuale scadenza contrattuale di Nicolò (giugno 2024) è via via più vicina. Con tutto quello che di imprevedibile (per il club, in primis) si porta dietro.

E, allora, inevitabilmente sorge una domanda: ma la Roma e Zaniolo, oppure Zaniolo e la Roma, vogliono davvero trovare un accordo? Nessuno può escludere che la dirigenza voglia aspettare fino all’ultimo prima di prendere una decisione: sarebbe lecito. Una strategia simile, però, sarebbe rischiosa assai. Perché tra qualche mese potrebbe essere Zaniolo a dettare le condizioni più di quanto già non faccia oggi.

Il suo agente è stato chiaro: vogliamo uno stipendio in linea elevata valutazione data dal club al suo cartellino nei mesi passati. Quando, cioè, la Roma aveva virtualmente messo Nicolò sul mercato, affidando proprio a Vigorelli, l’uomo di punta dell’entourage di Nicolò, il mandato di trattare.

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