Il giocatore ha parlato dei suoi anni trascorsi alla Roma dalle giovanili ma anche come tifoso giallorosso.
Queste le parole ai canali ufficiali giallorossi di Filippo Tripi, calciatore e Capitano della Roma Primavera di Alberto De Rossi che prossimamente si giocherà lo scudetto.
“Questo è uno dei campi più belli della Primavera (Tre Fontane, ndr), entrarci tutte le domeniche da Capitano è una bella responsabilità e una bella cosa. Comunque sono ormai 4 anni che gioco qui ed è bello”
Sui riti con la fascia di capitano
“Sinceramente con la fascia non ce l’ho, ce l’ho più col gagliardetto. Con Manuel Marzocca, primo dirigente che ho avuto nella Roma e l’ultimo che avrò qui: ogni volta prima di andare in campo mi dà il gagliardetto e io gli porto quello dell’altra squadra. Un piccolo rito che mi concentra
Come è stato essere presi dalla Roma?
“Quando mi hanno detto che la Roma mi aveva preso nei pulcini ero sicuramente molto contento. Io e la mia famiglia non avremmo mai pensato che sarei arrivato a questo punto. L’abbiamo presa come un’opportunità per migliorare a fare ciò che mi piaceva, per divertirmi”
Quando hai capito che potevi fare qualcosa in questo sport?
“Quando persone fuori dalla mia famiglia hanno cominciato ad interessarsi a me, come il procuratore, ho iniziato a capire che potevo fare qualcosa in questo sport. Non ho fatto ancora niente, ma è un buon inizio”
Cosa ha visto la Roma in te?
“Sicuramente qualcosa in me avevano visto, allenandomi tutti i giorni a Trigoria da 10-11 anni sicuramente migliori giorno dopo giorno. Anno dopo anno acquisivo più consapevolezza e prendevo qualcosa da ogni allenatore che ho avuto”
La differenza del settore giovanile della Roma e gli altri?
“Per mia esperienza personale qui prima ti formano come uomo e poi come calciatore. C’è un senso di appartenenza alla maglia molto forte, secondo me più per una cosa di esperienze dentro la Roma: vedi Totti, De Rossi, Florenzi e Pellegrini che hanno tutti un senso di appartenenza forte alla maglia e secondo me è una cosa che volendo o no viene trasmessa ai giovani che sono di Roma e giocano per la maglia che amano”.
Com’è allenarsi con la prima squadra?
“Quando ti alleni vicino alla prima squadra è bello. Da piccolo era più un’emozione irraggiungibile, poi anno dopo anno capisci che ci sei sempre più vicino. Poi la prima volta che ti ci alleni è un’emozione forte. La prima volta che mi sono allenato in prima squadra è stato emozionante, mi hanno aiutato tutti quanti. Sia lo staff che i giocatori. Lorenzo Pellegrini, Edin… Li vedi lì e non te lo aspetti. Il giorno prima li vedi in televisione e poi sei in campo con loro. All’inizio fa effetto, poi ci si abitua”
Come è stato il precampionato con la prima squadra?
“Il precampionato in prima squadra è stata una bella esperienza. Fare quei mesi estivi con loro è stato importante e formativo per me, mi ha aiutato per il resto dell’anno. Poi sono stato spesso con loro: molte convocazioni, molti allenamenti… E’ stato un po’come proseguire quel ritiro”.