La Roma perde 3-1 a San Siro contro un Inter più forte secondo l’allenatore portoghese. Le sue parole al termine del mach
(La Gazzetta dello Sport-Massimo Cecchini) – A San Siro José Mourinho ha ritrovato 75000 tifosi nerazzurri per i quali ha scritto la storia. Al momento dell’annuncio lo speaker ha rallentato e poi ha scandito “José Mourinho” e l’applauso collettivo ha acceso lo stadio.
E’ stato l’unico romanista a vincere. Prima del match ha caricato i suoi, pronto a protestare durante il match, a scrivere appunti, a fulminare tutti con lo sguardo. Finché al 28′ della ripresa l’emozione ha preso il sopravvento quando tutto lo stadio ha intonato un coro tutto per lui. A quel punto il portoghese si è sciolto e ha salutato i suoi ex tifosi.
Dice Mourinho: “Il coro mi è piaciuto perché è arrivato quando la gente non aveva più paura di noi. Non all’inizio, ma sul 3-0. Io sono un amico per loro, ma 90 minuti resto nemico. Voglio vincere. E’ la mia natura, ma è bello che la gente non dimentichi. E’ bello sentire che sono il benvenuto. Un giorno voglio tornare a Roma e avere un’accoglienza simile”
Ha aggiunto: “Io amo l’Inter e l’Inter mi ama. Ora posso dire che mi piacerebbe che vinca il campionato, anche se io sono pagato per vincere”. Ancora il portoghese: “Troppa Inter, è la squadra più forte del campionato. Forte dal punto di vista tattico, tecnico e fisico. Ha tanti “animali” in senso positivo e una grande cultura tattica, se crei un problema lo risolvono. Contro di loro abbiamo perso tre partite, però la Roma è cresciuta. Se avessimo segnato lo 0-1 con Mancini, la partita sarebbe cambiata, cosi come se avessimo fatto il 3-2 avrebbero avuto paura, ma ce bisogno di fortuna. Per batterli devono essere o loro in difficoltà o noi perfette. Invece siamo stati bravi, ma non perfetti, perché a fine primo tempo ci siamo deconcentrati. Comunque se devo perdere dopo tre mesi, preferisco farlo contro chi è più forte di noi”
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