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Roma, Veretout: “Mourinho voleva che restassi, ma desideravo tornare in Francia. Conference indimenticabile”

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Jordan Veretout

 Veretout, ex centrocampista della Roma e attualmente al Marsiglia, ha rilasciato un’intervista al sito: GOAL.COM.

Ha parlato della scelta di lasciare i giallorossi e della vittoria in Conference League.

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Ecco le sue parole:

Con il tua arrivo all’OM si è aperta una nuova pagina della tua carriera. Com’è nata quest’opportunità? Cosa ti ha attratto del progetto?
“Eravamo in trattativa con il Marsiglia da tempo. Volevo lasciare l’Italia e tornare in Francia. Anche gli ultimi mesi con la Roma sono stati difficili. Volevo cambiare aria per continuare a migliorare. Quando l’OM mi ha cercato, ho deciso subito di partire, soprattutto perché avrei giocato in Champions League in uno stadio pazzesco. E’ fantastico!”. […]

Un anno fa José Mourinho ti ha dichiarato incedibile e oggi sei al Marsiglia. Cos’è cambiato?
“Ho trascorso tre anni alla Roma, di cui due e mezzo ad altissimo livello. Sono stato felice e sono stato bene in campo. Poi gli ultimi sei mesi sono stati difficili, Mourinho  ha avuto altri giocatori a disposizione e ha anche abbassato Mkhitaryan. E’ sempre difficile quando si passa da essere titolare a diventare un sostituto. Ho 29 anni e voglio giocare a calcio. Quando il Marsiglia è venuto a presentarmi il suo progetto, volevo assolutamente andarmene anche se lo Special One ha cercato di farmi rimanere. Ha capito però la mia scelta di tornare in Francia, anche per la mia famiglia”.

In Italia, la vostra ultima stagione è stata fatta di alti e bassi. Come ne siete usciti?
“All’inizio è difficile, ma bisogna accettarlo per dimostrare all’allenatore, durante l’allenamento, che ha sbagliato le sue scelte. In questo periodo ho imparato che essere sempre un titolare indiscusso non è possibile e che bisogna combattere e andare ad allenarsi con lo stesso stato d’animo di quando si gioca. E’ quello che ho fatto verso la fine della stagione”.

Anche se la Conference League è stata snobbata da alcuni…
“Ho sentito molte persone dire: ‘È una coppa di legno’. È sbagliato perchè è una coppa europea. All’inizio si gioca, ma più le partite vanno avanti, più si ha voglia di  vincere il trofeo. E alla fine, vincere con la Roma, che non vinceva un trofeo da molto tempo… abbiamo vissuto emozioni enormi con i miei compagni di squadra e con i tifosi. La parata in città, con la folla, è stata pazzesca: sono immagini che porterò dentro di me per tutta la vita”.