Delusione e lacrimoni al Mapei Stadium. Alberto De Rossi, lascia stasera dopo 29 anni la panchina della Roma Primavera.
Molti userebbero la frase “è la fine di un’era” e non può essere altrimenti. Ciò che Alberto De Rossi ha rappresentato per tutti i settori giovanili italiani va oltre il lustro di qualsiasi trofeo conquistabile. La stima di tutti i tuoi colleghi è un fattore che pochi allenatori possono dire di aver guadagnato. Alberto nasce a Ostia nel 1957 e in pochissimo tempo capisce che il calcio è ciò che vuole fare per tutta la sua vita. Prima ci prova da calciatore, ma non riesce ad andare oltre la Serie C decidendo di ritirarsi nel 1992. Quello che il giovane De Rossi ancora non sa, è che in realtà la strada che deve seguire è in panchina, a dare indicazioni ai giocatori che un giorno sperava di affiancare in mezzo al campo.
La sua carriera parte dalla gavetta con i pulcini, sempre della sua squadra del cuore, la Roma. Il primo gioiello effettivo di De Rossi risulta essere nato nel 1983 nella città eterna. Stiamo parlando ovviamente di suo figlio, Daniele, che in pochi anni diventerà un calciatore stimatissimo e una bandiera giallorossa, oltre che la rappresentazione del tifoso in campo. Nel 2003, per Alberto De Rossi arriva la grande opportunità, allenare la squadra Primavera della Roma. Da quel momento in poi, da quella panchina non si schioderà più fino a stasera. Al Mapei Stadium infatti, il tecnico romano si è giocato il suo ultimo scudetto della carriera, contro l’Inter. La partita ha consegnato lo Scudetto ai nerazzurri, che sono riusciti a vincere per 1-2 in rimonta. Le lacrime finali dei giocatori giallorossi, fanno vedere quanto tenevano a regalare l’ultima gioia al proprio allenatore. Questa sconfitta non cancella il suo palmares, che conta ben 3 Scudetti Primavera, 2 Coppa ItaliaPrimavera e 2 SupercoppaPrimavera.
Da Aquilani a Florenzi: tutte i talenti esplosi sotto la guida di De Rossi
In 29 anni di guida tecnica, De Rossi di giocatori ne ha allenati tantissimi. Alcuni hanno avuto più fortuna e attualmente giocano in Serie A, altri si sono persi per strada e ora sono finiti a giocare in leghe minori. In ogni Roma costruita dal 2003 in poi, almeno un elementoprima proveniva dalla squadra giovanile allenata dal padre di Daniele. C’é un po’ di Alberto De Rossi anche nell’ultima Roma allenata da José Mourinho e che ha poi trionfata nella finale di Conference League. A partire da colui che il trofeo lo ha alzato, ovvero Lorenzo Pellegrini che è una stella nata proprio nella formazione del tecnico di Ostia. In prima squadra inoltre sono ormai aggregati, Nicola Zalewski, Felix Afena-Gyan, Edoardo Bove e Riccardo Calafiori. Quattro elementi, che sono stati in momenti diversi della stagione, fondamentali per lo Special One.
In Serie A, giocano stabilmente Alessandro Florenzi e Alessio Romagnoli, neo campioni d’Italia con il Milan, Davide Frattesi, Matteo Politano, Gianluca Caprari, Luca Pellegrini, Valerio Verre e Marco D’Alessandro. Tutti giocatori passati per le mani di Alberto De Rossi e che sono fruttati alla Roma oltre 80 milioni di euro. Menzione d’onore per Alberto Aquilani, Alessio Cerci, Andrea Bertolacci, Stefano Okaka e Aleandro Rosi, ragazzi che hanno giocato o giocano ancora fuori dall’Italia, ma che hanno beneficiato dei consigli di De Rossi.
L’unico mistero della carriera di De Rossi rimane il perché non abbia mai voluto gettarsi nell’opportunità di allenare la prima squadra. Se non lo sapete, la spiegazione ve la diamo noi. Essendo lui romano e romanista, ha sempre dichiarato che sulla panchina della sua Roma avrebbe avuto troppa pressione da gestire e non voleva vedere la sua squadra del cuore “fallire per colpa sua”. Un altro motivo più che logico, sarebbe non voler allenare suo figlio, lasciandolo fare le sue esperienze e i suoi errori senza il giudizio del padre. Questo è l’epilogo della carriera di un uomo umile che ha preferito dedicare la sua vita alle nuove generazioni, che lo ricorderanno sempre con piacere.