Reduce dalla sua miglior stagione, Lorenzo Pellegrini continua a non essere considerato da Roberto Mancini per colpa di “un infortunio”.
L’Italia si appresta a dimenticare l’ennesima brutta figura degli ultimi mesi. Ieri sera, nello stadio che ha visto Chiellini e compagni alzare l’Europeo vinto in estate, gli Azzurri sono stati annientati dall’Argentina. La partita, che di per sé contava poco e nulla, ha messo in evidenza tutti i limiti dell’Italia post Europeo. Nella rosa dei giocatori che l’11 luglio hanno alzato il trofeo, ci doveva essere anche Lorenzo Pellegrini. Il capitano della Roma però, complice un fastidioso infortunio ha dovuto dare forfait e ha dovuto rinunciare anche alla medaglia. E il suo problema fisico, gli sta incredibilmente compromettendo la sua carriera con la Nazionale.
Il c.t. Mancini infatti, continua a mandare in campo, i ragazzi di Wembley. E ciò solo per meriti legati solo all’Europeo disputato l’estate scorsa. Quando in Italia abbiamo calciatori come Tonali o lo stesso Pellegrini che meritano un posto da titolare. Anche ieri sera contro l’Argentina di Messi, in campo abbiamo visto giocatori come Jorginho, Pessina, Bonucci e Belotti. Sulla carta calciatori molto forti ma in pessima forma. In comune, questi 4 giocatori hanno la medaglia dell’Europeo, gelosamente tenuta al sicuro. Questa è l’ennesima prova che la meritocrazia per meriti passati è sbagliata e anche controproducente. Infatti, toglie spazio a chi ha disputato una stagione al di sopra le aspettative. Si è parlato molto di rivoluzione in Italia, ma in fin dei conti la solfa è sempre la stessa. Giocatori come Tonali, Pellegrini, Frattesi, Calabria, Pinamonti e molti altri, meritano almeno una chance per dimostrare di essere utili alla causa.
Se la partita ieri sera fosse capitata sotto gli occhi di uno spettatore che non se ne intende di calcio, alla vista dello 0-3 potrebbe solo pensare che l’Argentina abbia sfidato una Nazionale nettamente più scarsa. Invece non è così, perché l’Italia è una squadra ottima e che poteva giocare ad armi pari con l’Albiceleste, solo con gli uomini giusti. Difficilmente nella gestione Mancini si ricorda una partita in cui siamo sembrati così inferiori all’avversario e ciò deve essere un campanello di allarme. Ringraziamo di cuore i 26 eroi di Wembley, perché ci hanno fatto vivere un estate che ci ricorderemo a lungo, ma se le condizioni di alcuni giocatori sono queste, che lasciassero spazio a chi è più pronto fisicamente anche se risulta meno forte sulla carta.
Tornando a Lorenzo Pellegrini, il giocatore è forte e ha esperienza nelle sfide importanti e ha dimostrato anche doti da leader. Quest’anno più che mai ha dimostrato che può essere un trascinatore nei momenti più bui. Anche i numeri fatti registrare lo dimostrano. 41 partite in stagione, 14 gol e 8 assist e come se non bastasse decisivo anche in fase difensiva, vedi recupero in Roma-Venezia. I dati parlano chiaro, il capitano della Roma segna ogni 231 minuti e anche la UEFA ha riconosciuto il suo vero valore, nominandolo miglior giocatore della Conference League. Questo ragazzo è la rappresentazione del duro lavoro e della voglia che ha di essere protagonista.