Marco Delvecchio, ex bomber della Roma (dal 1995 al 2005), è stato intervistato da PlayRoma dove ha parlato della squadra giallorossa.
Marco Delvecchio è rimasto nei cuori dei tifosi della Roma, soprattutto per le innumerevoli reti segnate nei derby contro la Lazio. Il bomber di origine pugliesi, è intervenuto a PlayRoma, dove ha parlato della squadra giallorossa, di Mourinho e tanto altro. Ecco le sue parole.
La città di Roma
“La cosa più bella di Roma è la gente. Poi la città è meravigliosa, come il clima. La cosa più bella di Milano è la mia famiglia, che è rimasta a vivere lì”.
Inter-Roma
“Inter-Roma è la partita fra le due società che hanno segnato la mia carriera. L’Inter mi ha permesso di giocare in Serie A, la Roma mi ha permesso di affermarmi a grandi livelli. Quello che ho adesso, quello che sono diventato, lo devo alla Roma”.
Su Mourinho
“Di Mourinho mi piace il suo carattere. Ha carisma e personalità, trasmette tanto sia alla squadra sia ai tifosi. Allo stesso tempo, però, a volte potrebbe controllarsi di più: il suo pregio più grande a volte è anche il suo difetto più grande”.
Il problema offensivo della Roma
“La Roma crea tanto e segna poco. Come si risolve il problema? Si risolve facendo gol. È vero che in questo momento gli attaccanti sono in difficoltà, non concretizzano le occasioni a loro disposizione, ma sono convinto sia solo un periodo poco fortunato. Sono sicuro che la Roma riuscirà a sbloccarsi anche sotto questo punto di vista e tornerà a segnare molto”.
Su Abraham
“Abraham è un giocatore carismatico, di personalità. Spesso ha trascinato la squadra, ci sta un periodo di flessione. Sono sicuro che presto si sbloccherà e tornerà sui livelli a cui ci ha abituato. Ora, però, è più lui ad aver bisogno dell’aiuto della squadra che il contrario”.
Su Dybala
“Dybala è un grandissimo giocatore, ma Batistuta era un’altra cosa sia a livello di personalità e di peso nello spogliatoio, sia per l’iconicità della sua figura”.
Su Zaniolo
“Zaniolo ha già fatto tanto per l’età che ha. Per la consacrazione definitiva gli manca la continuità: deve giocare 3-4 stagioni ad alto livello sia nel club sia nella nazionale”.
Sulla Serie A
“Il campionato è equilibrato, non vedo una squadra che possa vincere facilmente ammazzando la competizione. Ci possono credere tutti. Se la Roma dovesse trovarsi in gioco a marzo-aprile sognare non sarebbe impossibile. L’obiettivo minimo per i giallorossi è la Champions, un posto fra le prime 4 devono assolutamente raggiungerlo”.