Tammy Abraham ha parlato al sito dell’UEFA pochi giorni prima dell’andata di Conference League.
Con 24 gol alla sua prima stagione in giallorosso Tammy Abraham è diventato immediatamente uno dei beniamini della piazza. I suoi 8 gol in Conference, inoltre, hanno trascinato la Roma in semifinale, oltre a valere il trono di capocannoniere. L’inglese ha parlato al sito dell’UEFA, cominciando dal suo rapporto con la città di Roma: “Adoro questa città! È un’esperienza che non dimenticherò mai e venire qui è stato un sogno che si è avverato: volevo qualcosa di nuovo. Sono cresciuto in Inghilterra, quindi era bello conoscere una cultura diversa. Qui vedo la storia della città e mi godo il cibo, vivo bene ogni minuto. Quando sono arrivato non capivo una parola, ma mi sto ambientando, prendo lezioni tutti i giorni e imparo“.
Poi una battuta sulla tifoserie giallorossa: “Prima di arrivare qui, ho parlato con Fikayo Tomori e mi ha detto che i tifosi italiani sono molto calorosi. Una cosa è sentirlo da un tuo amico, un’altra è essere qui e viverlo di persona. Quando sono venuto allo stadio ho solo detto: ‘Wow!’. Fin dal primo giorno, mi sono innamorato di Roma, della squadra e dei tifosi. Mi hanno fatto sentire in famiglia da subito“.
Scontato, poi, un passaggio su José Mourinho: “Le sue prime parole sono state: “Preferisci restare in Inghilterra, dove piove sempre, o venire al sole a Roma?” Abbiamo riso, ma poi ha detto: “No, sul serio”. L’ho sempre considerato una figura paterna e secondo lui questo è il posto migliore per me in questo momento. Lui sa quando ci sono con la testa e quando dormo un po’. Sa guidare davvero la squadra e ispirarla a volere di più.”
E infine il pensiero di Abraham va alla prossima partita, contro il Leicester: “Stiamo andando forte, siamo convinti e in fiducia. Loro giocano un po’ come noi, sfruttando il contropiede. Hanno giocatori molto veloci a cui piace correre, ma anche buoni centrocampisti. Dobbiamo prepararci con fiducia, perché se siamo in giornata possiamo battere chiunque. Si tratta solo di credere in noi stessi.”