Stefano Sorrentino, ex portiere del Palermo, è stato intervistato da TMW Radio. Durante la trasmissione Guelfi e Ghibellini il 43enne ha parlato di Dybala.
TMW Radio ha avuto modo di intervistare Stefano Sorrentino. L’ex portiere del Torino è intervenuto alla trasmissione Guelfi e Ghibellini e ha toccato anche l’argomento Dybala. Alla Joya, l’ex Palermo ha consigliato di andare a giocare alla Roma. Ecco le sue parole:
L’avventura al Chieri?
“Mi auguro di fare bene come presidente del Chieri, aver avuto presidenti importanti mi ha aiutato. Vorrei avere un millesimo dell’istinto di Maurizio Zamparini per i grandi giocatori e la pazienza, l’umiltà, la pacatezza di Campedelli. Io ringrazierò sempre la famiglia Zamparini. Il Chieri è in serie D abbiamo un centro sportivo bellissimo dove da settembre partirà la mia scuola calcio dei portieri. La serie D è difficile. A me piacerebbe puntare sui giovani del territorio. I nostri vivai non sono aiutati perché anche nelle società dilettantistiche vanno a prendere i giovani stranieri. Bisognerebbe mettere dei limiti, un tetto agli stranieri come si faceva una volta. E allora possiamo tornare all’Italia di Totti e Del Piero. Solo una squadra su 20 ha meno del 50 percento di stranieri in rosa”.
Il Palermo?
“Farò il tifo per loro, è stata una stagione strana; giocheranno contro il Padova che era la favorita per la promozione diretta ma il calcio non è mai scontato. Domani avranno un compito importante speriamo di vederlo presto nel campionato che conta”.
Dybala?
“Il consiglio che darei a Dybala è di rimanere in Italia sia perché è ancora uno dei campionati più belli. È un valore aggiunto, lui può ricoprire più ruoli, dipende dalla squadra e da come vogliono giocare. A livello ambientale Roma è travolgente e se si è esposto Totti vuol dire che Roma spinge forte. Roma è più vicino al Palermo come piazza e potrebbe dargli di più. Poi c’è il progetto da una parte e c’è la Champions dall’altra. La Roma Con Mourinho ha un futuro importante”.
Il rigore parato a Cristiano Ronaldo?
“Io sono stato il primo in Italia a parare il rigore a CR7, lo avevo studiato e avevo già deciso come parare. L’avevo detto ad un mio amico che infatti ha pubblicato un video, mentre l’arbitro fischia si sente lui che racconta in anticipo quello che gli avevo detto”.