Connettiti con noi

News

Roma, Dybala: “Domenica avevo un affaticamento. Meglio fermarsi, altrimenti restavo fuori 1 mese”

Pubblicato

su

Roma

Dybala è stato intervistato dalla testata giornalistica ESPN ARGENTINA. Ha parlato della partita contro l’Atalanta, del passato e del suo arrivo alla Roma.

POTREBBE INTERESSARTI UN ALTRO ARTICOLO>>>>Roma, i giallorossi creano molto ma…

Ecco le sue parole:

Domenica avevo un affaticamento, sentivo che non ero al 100% e i medici lo sapevano. Era necessario saltare una partita prima di saltare un mese. Lo hanno capito, per fortuna poi i risultati degli esami sono andati bene“.

Sulla sua presenza in Nazionale nonostante l’infortunio…

“Quando si avvicina il Mondiale si vuole sempre andare in nazionale, non volevo mancare. Tutti lavoriamo per andare al Mondiale, poi sarà il ct che farà la lista. Da argentino c’è sempre l’illusione di voler andare al Mondiale. Personalmente lavorerò nello stesso modo: dando tutto col mio club per fare in modo che il ct mi osservi e possa scegliere di portarmi al Mondiale.”

A Roma sei tornato a sentirti importante?

“Sì, gli ultimi anni alla Juve sono stati difficili. Cambiare squadra mi ha fatto bene. Mourinho mi ha chiamato e in pochi minuti ho deciso. Lui come Pinto mi hanno parlato del progetto e della voglia di continuare a vincere come  la Roma ha fatto lo scorso anno. Essere protagonista in una squadra così mi aiuta tanto”

L’accoglienza dei tifosi?

“È stato molto particolare. Quando entri allo stadio sei con i compagni, lì ero solo. Non mi era mai capitato. Il tifoso della Roma è come quello argentino per quanto riguarda la passione. Diverso dall’ambiente della Juve, più simile a quello argentino. Hanno una pazzia bella: sento questo affetto, per loro viene prima la Roma che la famiglia. Vivono il calcio come noi”

Dybala ha svelato anche un aneddoto particolare riguardante la scorsa stagione…

“A Roma con la Juve stavamo vincendo 4-3 e l’allenatore mi ha tolto. Mourinho si è avvicinato alla panchina per salutarmi e mi ha detto: «Sei un fenomeno». Questo episodio mi è rimasto in testa, ma non potevo sapere poi cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juventus.

Quando poi mi ha chiamato la prima volta, lui mi ha chiesto se mi ricordavo di quel momento. E io: «Certo, come potrei scordarlo. È stato un onore». Poi mi ha detto: «Bene, ora devi farlo per me». Mi ha chiamato anche nei giorni successivi ed è stato facile decidere.

Lavorare con lui è facile. Con lui parlo di tutto, conosce tutti i giocatori, dai migliori a quelli di terza categoria. Ha un gruppo di persone che lavora benissimo. Di Mourinho mi ha sorpreso l’umiltà che ha, tratta tutti allo stesso modo. Certe volte può dare un’immagine diversa per quello che si vede in campo. Poi l’ho visto anche arrabbiato… Sono molto felice alla Roma, quando uno si trova bene è più facile”

CONSENSO COOKIE