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Editoriali

Ripartire da San Siro

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Vocalelli

La Roma esce da San Siro con i 3 punti, grazie ad un super Chris Smalling e si rilancia in classifica. Questa vittoria può davvero rappresentare il punto di svolta.

Contro ogni pronostico, la Roma espugna San Siro e ottiene una vittoria che alla Scala del Calcio mancava dal 2017. I presupposti per un tracollo giallorosso c’erano tutti. In primis l’avversario, l’Inter, una squadra in grossa difficoltà ma con una rosa ben superiore a quella di José Mourinho nonostante le assenze di Brozovic e Lukaku. Simone Inzaghi in conferenza stampa aveva provato ad imitare l’atteggiamento dello Special One, tirando in ballo ricavi e trofei, ma la tattica non ha assolutamente caricato la squadra che dopo il vantaggio iniziale si è affievolita davanti ad una Roma consapevole delle sua qualità e trascinata dai colpi di Paulo Dybala.

Anche negli studi di DAZN, nel pre partita, era stato sollevato il grande dubbio sugli scontri diretti. Lo scorso anno contro le milanesi, la Roma ha perso 5 volte su 5, se si conta anche la sconfitta in Coppa Italia. I limiti mentali, più che tecnici, dei giallorossi si erano visti eccome, con una squadra incapace di riprendere in mano la partita dopo essere passata in svantaggio. Invece ieri è stato tutto perfetto. Anche dopo il gol di Dimarco la Roma non si è disunita, anzi si è difesa al meglio dagli attacchi dei giocatori dell’Inter affamati di raddoppiare. Poi, i ragazzi di Mourinho hanno colpito con la specialità della casa, il contropiede. La rinascita giallorossa ovviamente non poteva che passare dai piedi di un Paulo Dybala in forma smagliante nonostante un solo allenamento sulle gambe.

L’unione del gruppo

La vera forza della Roma è uscita fuori nel secondo tempo, a partire dai cambi di Salvatore Foti, dettati ovviamente da un José Mourinho nel ruolo di burattinaio. Ogni giocatore subentrato si è reso utile alla causa e anche lo stesso Abraham che viene ricordato per la grande chance sprecata sull’1-2, si è dato da fare in fase difensiva. Alla fine il colpo di grazia lo ha inflitto Chris Smalling, diventato una certezza della retroguardia giallorossa già dal giorno in cui arrivò dal Manchester United. Ma il gol del difensore inglese parte da prima, esattamente dalla rete del pareggio. Nel momento dell’esultanza della Joya, le telecamere pescano Gianluca Mancini che si defila dal gruppone accorso ad abbracciare l’ex Palermo per pronunciare una semplice frase: “Siamo più forti, siamo più forti”. Sono questi gli episodi che ti caricano e ti fanno capire quanto il gruppo tiene alla partita. Oltre ovviamente a rendere felici gli oltre 5000 tifosi accorsi per assistere al trionfo giallorosso.

Il punto di svolta

La partita di ieri è stata la riprova di 2 fattori. La Roma non deve imporre il suo gioco, sennò va in confusione. Questo perché in fin dei conti, i giocatori non sanno come costruire al meglio l’azione offensiva. Si è visto con l’Atalanta come i giallorossi dovendo condurre una partita senza la possibilità di partire in contropiede, non sono riusciti a concretizzare. Inoltre, se Paulo Dybala non gioca, il club capitolino davanti non gira. Anche ieri dopo che la Joya è stata sostituita, la Roma non è più riuscita ad affacciarsi in avanti, fino alla punizione che poi ha portato al gol di Smalling.

Questa vittoria dunque può costituire il punto di svolta della stagione. Un successo del genere, in uno stadio come San Siro e contro una squadra che 2 anni fa vinceva lo Scudetto mettendo fine all’egemonia della Juventus, può caricare la squadra. Sia dandogli consapevolezza nei propri mezzi, che un’impronta totalmente diversa a livello mentale. Ora la prova del nove avverrà giovedì, quando i giallorossi si troveranno davanti il Betis per la testa del girone di Europa League. La parola chiave dovrà essere la vittoria, sia per una sorta di percorso di maturità iniziato 1 anno e mezzo fa, sia per avvisare gli spagnoli  per il ritorno. Si, perché allo stadio Benito Villamarin, sarà l’ennesima montagna invalicabile che i giallorossi dovranno superare per meritarsi il turno di riposo e volare direttamente agli ottavi.

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