Una Roma diversa rispetto a qualche mese fa. Il cambiamento tattico, il carattere e i calcia piazzati sono alcuni elementi della svolta
(Corriere dello Sport – Roberto Maida) – Dopo i 7′ di recupero contro la Juventus dello scorso 9 gennaio, Josè Mourinho disse: “Sono i giocatori che devono salire al mio livello, non io che devo scendere al loro“. Un momento di svolta visto che la Roma ha poi messo insieme 25 punti sui 33 disponibili. E’ la squadra che in questo arco temporale ha ottenuto i risultati migliori. In Europa sono due le squadre che hanno intrapreso un cammino simile: il Barcellona di Xavi imbattuto da 15 partite in Liga e il Liverpool di Klopp a 12.
Non sono solo motivazioni prettamente psicologiche ma anche tattiche. Mourinho ha optato per il 3-4-2-1 trasmettendo sicurezza ai giocatori che hanno acquisito a loro volta convinzione e compattezza. Appena due le reti incassate dalla Roma nelle ultime 6 gare. Fondamentali due singoli: Chris Smalling con l’inglese nelle ultime 10 gare non ha saltato un minuto, e Sergio Oliveira che offre tanta sostanza.
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Aver deciso di puntare su giocatori forti dal punto di vista caratteriale ha permesso alla squadra di ottenere maggiore solidità anche se è stata ridimensionata l’importanza di Zaniolo. Un dato impattante è la capacità di aver sfruttato al meglio i calci piazzati che hanno portato in campionato 17 reti, ben il 42% di quelli totali.