Oggi il test decisivo per capire le condizioni del flessore dell’argentino. Filtra ottimismo per la sua presenza a San Siro.
(La Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese) – La verità si saprà solo oggi. E a Trigoria sperano tutti che alla fine sia una verità dolce, bella, di quelle che ti rassicurano. Perché avere Paulo Dybala domani pomeriggio in campo a San Siro fa tutta la differenza del mondo, considerando che in questo inizio di stagione il fantasista argentino è stato il migliore in assoluto tra i giallorossi.
Dybala si era fermato nel riscaldamento di domenica 18 settembre, ad un soffio dal via di Roma-Atalanta, quando ha sentito tirare un po’ sotto la coscia e ha preferito non rischiare. E’ stato necessario saltare una partita per non rischiare di saltare un mese.
Con Albiceleste non ha giocato nessuna delle due amichevoli, la prima contro l’Honduras e la seconda contro la Giamaica. La prima era quasi scontato, la seconda ci si aspettava invece che potesse fare almeno una mezzora.
L’argentino è tornato nella Capitale ieri mattina verso le 6:45, sorridente e pronto a regalare selfie anche a quei tifosi che l’hanno fermato a Fiumicino. Poi Dybala si è concesso qualche ora di riposo, per recarsi quindi a Trigoria, dove ha fatto un lavoro individuale, anche per smaltire la fatica del lungo viaggio e del fuso orario.
Dovesse farcela e quindi giocare, Dybala avrebbe più di un motivo per una partita speciale. Prima di chiudere per la Roma l’argentino aveva un accordo praticamente fatto con Marotta e l’Inter. Poi l’arrivo di Lukaku ha sbaragliato il campo e per prendere la Joya i nerazzurri avrebbero avuto bisogno di cedere uno tra Dzeko e Correa. Poi è arrivata la Roma e Dybala ha sposato i giallorossi.