Nei dintorni di Trigoria è arrivato il momento di riflettere sull’assegnare nuovamente la maglietta numero 10. L’eredità lasciata da Francesco Totti.
I bambini a Roma, nascono, crescono e vivono intorno al calcio. Scegliere la squadra da tifare nella Capitale è semplice: Roma o Lazio. Non esistono altre alternative. In ogni caso il club che ti farà battere il cuore per tutta la vita, soprattutto nella città eterna, ti farà automaticamente soffrire. Questo è l’assioma, indipendentemente se si scelgono i colori giallorossi o biancocelesti. Ma è proprio il sentimento di delusione e rabbia ricorrente che ti avvicina sempre di più alla tua squadra e che rende speciali anche le piccole vittorie. Ma se c’è un argomento che nessun tifoso romanista si azzarda a tirare fuori, è quello che riguarda la maglietta numero 10. Soprattutto dal 28 maggio 2017.
Davanti ad uno strapieno stadio Olimpico in versione tragedia greca, i romanisti e la Roma hanno salutato Francesco Totti, o per tutti “l’ottavo Re di Roma”, nel giorno del suo addio. Spiegare cosa ha rappresentato il Pupone a chi non ha avuto l’onore di coccolarselo ogni domenica, è pressoché impossibile. I romanisti quando parlano di Totti si limitano a dire: “Nel giorno in cui si è ritirato è morta una parte di me”, frase che ai meno fanatici potrebbe risultare un tantino esagerata. Ma è così, Totti sarà sempre il numero 10 per antonomasia della Roma. Nei giorni che hanno preceduto il suo ultimo saluto all’Olimpico, si vociferava che la società giallorossa avrebbe ritirato il suo numero di maglia, come ha fatto il Napoli per Maradona.
Ma fortunatamente non è stato così. A smentire la notizia è stato lo stesso Totti. Il fuoriclasse classe 1976, ha sempre ribadito che ogni bambino deve crescere con la speranza e con il sogno un giorno di indossarla. Addirittura l’ex Capitano della Roma ha recentemente dichiarato di essere disposto a cedere la sua eredità a Paulo Dybala. Però da quel 28 maggio del 2017, nessun altro calciatore della Roma ha avuto la degna considerazione per farsene carico. È una scelta veramente difficile consegnare, quello che apparentemente è solo una maglietta con un numero, a un calciatore casuale. Ciò vorrebbe dire “cancellare” tutti i ricordi che per 25 anni una città intera ha vissuto. A volte però, la psicologia umana ti costringe ad ignorare un dettaglio che hai sempre avuto sotto gli occhi. Come quando esci con un gruppo di amici e c’è quella ragazza che improvvisamente ti fa perdere la testa. Lei è sempre stata là, ma il tuo cervello ha scelto volontariamente di ignorare i segnali.
Bene, questo potrebbe essere ciò che sta succedendo a Roma. L’importanza che viene attribuita alla maglietta di Totti, fa negare l’evidenza. È arrivata l’ora di dirlo, perché in rosa c’è l’uomo più adatto per continuare la tradizione dei numeri 10 della storia romanista. Il ragazzo è nato il 19 giugno del 1996 ed è alla Roma dal 2005. Si è fatto tutta la trafila delle giovanili e dal 2015 al 2017 si è fatto la gavetta al Sassuolo. A quel punto i giallorossi non hanno più potuto aspettare, il ragazzo doveva tornare a casa e così è stato. Lorenzo Pellegrini nel 2017 è arrivato per restare.
Per anni si è preso le critiche di una curva che continuando a fare lo sbaglio di paragonarlo a Totti e De Rossi, non sopportava che indossasse la fascia da capitano. Gli hanno affibbiato l’aggettivo di sopravvalutato e si è caricato sulle spalle ogni cocente sconfitta subita dalla Roma in questi anni. In tutto questo lui non ha mai detto o chiesto niente. Il giocatore è rimasto in silenzio e ha lavorato, perché a Pellegrini basta giocare nella squadra della città in cui è nato indossando la fascia da capitano. Ma quest’anno si è definitivamente consacrato. Con la guida di Mourinho ha fatto valere le sue doti da leader e le sue giocate hanno portato la Roma alla vittoria della Conference League.
Ovviamente il confronto con Totti è anche solo impensabile farlo. Ma Pellegrini è maturo abbastanza per farsi carico di un altra sfida impossibile da superare. Le qualità per essere il giocatore più tecnico della squadra ha dimostrarlo di averle e in stagione, ha consolidato anche lo status di “mamma chioccia” nei confronti dei più giovani in rosa. Inoltre ormai ha raggiunto la sicurezza e la maturità per imporsi nelle partite e trascinare la squadra nei momenti più bui. Per il bene della Roma, se c’è anche una minima possibilità di rivedere la maglia numero 10 nella Capitale, sponda giallorossa, il primo ad indossarla deve essere Lorenzo Pellegrini.