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E lo Special One celebra i progressi della A: “Tecnici e talenti, sta tornando ai vertici”

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Serie A, il punto

L’allenatore portoghese della Roma ha parlato ai microfoni di Esquire della Serie A e dell’evoluzione dei club.

(La Gazzetta dello Sport) – Sarà stata anche un’intervista concordata per motivi pubblicitari, ma nelle parole di José Mourinho a Esquire c’è un passaggio che racconta molto dell’allenatore portoghese: “Quando finisce una partita che porta a un titolo tolgo l’orologio e non lo indosso mai più. A casa ne ho una cassa con altri 25”.

La speranza dei romanisti è che vinca ancora anche qui: “In questo club sto bene e ho un bel rapporto con tutti. In Italia sono felice e mi sento parte di una famiglia.” La Serie A non gli provoca sentimenti cosi dolci, mentre gli sembra assurdo che l’Italia, per la seconda volta di fila non partecipi al Mondiale: “Gli azzurri? Lavorando qui faccio fatica a capire cosa sia successo, mi rifiuto di accettare l’argomento del poco talento, non è vero. In Italia il talento esiste”

In che misura? “Rispetto al 2009-10 c’è ancora differenza con le squadre topo, però oggi il resto dei club è migliore. Ci sono allenatori con tante idee, che giocano un calcio offensivo ed ambizioso. Poi ci sono squadre, come la Roma, che stanno crescendo anche in senso più ampio, come società. portando sempre più tifosi allo stadio, con grandi possibilità di evolvere in meglio”

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