Sabato la Joya ritrova l’Inter che in estate l’ha prima sedotto e poi abbandonato per la gioia di José Mourinho.
(Il Messaggero – Stefano Carina) – Il dubbio è quanto mai lecito. Perché le rassicurazioni del ct Scaloni su Dybala (“Voleva esserci ma insieme al mio staff abbiamo deciso di non rischiarlo. Così che continui nel suo club e poi si deciderà”) hanno convinto sino ad un certo punto.
Se Paulo, pur di non saltare la convocazione con l’Argentina, ha preferito non rischiare contro l’Atalanta e il tecnico prima ne annuncia l’impiego contro la Giamaica (“Giocherà”) per poi risparmiarlo a sorpresa, confezionandogli la seconda tribuna consecutiva, qualcosa non torna.
Soprattutto considerando che quella contro i centroamericani era l’ultima amichevole prima del mondiale in Qatar, ultima vetrina quindi per un posto al sole vicino a Messi. La concorrenza nella Seleccion è fortissima (Messi, Lautaro, Di Maria, il baby del City Alvarez, andato poi in gol, più Correa) e che Dybala, dopo aver fatto tutto per esserci non abbia strappato nemmeno una panchina in due partite, è perlomeno singolare.
La verità sulle sue condizioni non è certo che si sappia nemmeno in giornata. L’argentino è tornato ieri da New York, usufruendo di un passaggio’ sul charter che ha riportato Messi a Parigi. Dalla capitale francese poi la Joya ha fatto rotta verso Roma.
A Trigoria la seduta di allenamento è prevista questa mattina, a 48 ore dal match contro l’Inter. Possibile se non addirittura probabile che Mou possa optare per un lavoro defaticante per i nazionali ma qualcosa, sulle reali condizioni dell’argentino, trapelerà. La certezza, però, sul suo impiego la si avrà soltanto domani.
Prima dello stop precauzionale contro Gasperini, Paulo aveva sorpreso tutti per la continuità d’impiego. In campionato è sempre partito titolare, in coppa ha iniziato dal 1′ contro il Ludogorets per poi risolvere nella ripresa la partita contro l’Helsinki.