La Joya ha avuto un momento di stasi passionale nel corso di quest’estate.
La carriera di Paulo Ezequiel Dybala ha preso una svolta decisiva a partire dallo scorso inverno. La sua permanenza alla Juventus sembrava una questione di mera formalità, invece, un’interruzione (forse anche di più) sulla linea Laguna Larga-Torino hanno rallentato e bloccato il viaggio verso un matrimonio che profumava di “per sempre”. Niente incisioni con cuoricini sugli alberi di Vinovo, viso intriso di tristezza e lacrime di addio alle ultime di campionato.
Viso candido da bimbo e maturità di un uomo bello e fatto, Paulo è stato il centro di ogni discorso estivo tra Inter e Roma. Sliding door decisiva per la carriera della Joya che – insieme al suo entourage
-ha dovuto scegliere la maglietta da indossare: nerazzurra o giallorossa (?).
Sotto gli occhi della Madonnina come smacco alla Vecchia Signora e per cercare di scrivere il proprio nome nella storia del club puntando fin da subito al campionato; all’ombra del Colosseo per vivere di amore e passione. Il clan argentino a Milano, i sentimenti albicelesti della Curva romanista.
Tutti gli indizi portavano ad un tango argentino da ballare a San Siro con il compagno Nazionale di Lautaro Martinez. Qualcosa si è incominciato ad incrinare – ma sempre con eleganza – Paulo non lascia trasparire niente. Occhi azzurri color cielo che cercano disperatamente quel moto passionale che trascende da ogni ambizione personale.
L’aereo dei Friedkin, il viaggio di Pinto (il general manager ci racconterà di esser rimasto chiuso per ore con il ragazzo in una stanza). Diritti di immagine, stipendio, commissioni; tutti fattori secondari. Bere un mate col tramonto di fronte e quei colori che riportano ad una sola scelta.
Dybala è della Roma, con una presentazione in pompa magna di fronte al suo nuovo pubblico. Questo pomeriggio alla scala del calcio, il numero 21 incontrerà quel che poteva essere con indosso ciò che è. Inter-Roma è anche, e soprattutto, il Dybala Day.