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Difesa di ferro: la Roma di Spugna ha un’arma in più

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Per le giallorosse Wenninger e Minami sono stati innesti di mercato molto decisivi. Altro punto di forza il possesso palla.

(Corriere dello Sport – Lorenzo Scalia) – Il segreto della crescita esponenziale della Roma di Alessandro Spugna passa principalmente dall’assetto del reparto arretrato. Sono i dati a confermarlo. Le giallorosse detengono la miglior difesa della Serie A con due gol subiti: non era mai successo di partire cosi bene lì dietro.

La Roma difende in maniera offensiva. cercando cioè di giocare con duello individuali riconquistando subito il pallone senza permettere all’avversario di gestirlo. Si difende facendo tre metri in avanti invece di farne quaranta indietro, in attesa di vedere cosa succede. Da qui va letto il dato sul possesso palla che in media si aggira intorno al 65%.

Questi concetti vengono portati avanti dal giorno zero, fin dell’era Bavagnoli versione coach. Con Spugna sono diventati un dogma assoluto nel segno della continuità. Perché chi c’era conosce i meccanismi a memoria, chi è arrivata da poco ha alzato immediatamente il livello della rosa.

La Roma quindi subisce poco, perché attacca tanto, in maniera armoniosa, coinvolgendo l’intero undici. In avvio di campionato, del resto, si contano 82 tentativi di conclusioni e 37 tiri nello specchio. Numeri mostruosi che vanno poi ad aggiungersi al numero di parate effettuate da Ceasar in due presenze: zero.