In un’intervista esclusiva, Marco Conidi ha parlato del gol di Turone. L’evento traumatico per molti romanisti diventerà un documentario alla Festa del Cinema di Roma.
(Leggo- Enrico Chillé) – In esclusiva a Leggo, Marco Conidi, celebre per aver composto Mai Sola Mai inno alla Roma, è tornato a parlare di un evento che all’epoca ha traumatizzato molti romanisti, il gol di Turone. Questo episodio molto presto diventerà un documentario e sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma. Ecco le parole del cantautore.
Il gol di Turone ha segnato l’immaginario di tutti, non solo dei tifosi romanisti, che ricordo ha di quel giorno?
“Ero piccolo, ma ricordo molto bene. Era un altro calcio, con le partite seguite in diretta in radio e poi in tv con 90° Minuto. La Juventus rappresentava il potere a cui uno, in qualche modo, si ribellava, mentre la Roma stava diventando una grande squadra, scomoda a certi poteri che pendevano dalla parte dei bianconeri. Per noi bambini il senso di ingiustizia e smarrimento fu molto forte, ma rafforzò anche l’amore viscerale per la Roma, che non vince spesso ma quando ci riesce, lo fa sempre in modo più bello”.
Il gol di Turone ha segnato l’inizio di una rivalità che ha caratterizzato gli anni ’80. Chi tifa Roma ed è cresciuto in quel decennio vede come rivale più la Juventus che la Lazio: dipende anche da quell’episodio?
“Il derby è una rivalità più folcloristica, se vogliamo. Ma quella con la Juventus era una rivalità diversa, perché era una novità poter competere con chi aveva sempre dominato in Italia. E subire un furto del genere è stato un durissimo colpo, poi superato solo da una ferita che resterà sempre aperta come Roma-Liverpool”.